Astronomia in 90mm

Guida Alle Stelle Doppie per Piccoli Telescopi

con l'elenco in pdf da scaricare e stampare!

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    Un gruppo di oggetti che si presta bene ad essere osservato con i nostri piccoli telescopi è senza dubbio quello delle Stelle Doppie. Purtroppo non è così facile reperire informazioni su quali di questi oggetti siano alla portata dei nostri strumenti. E non è neanche così facile capire qual è il fascino di questo tipo di osservazione in quanto diversificato in base ai nostri gusti e propensione alla sfida.
    In questa guida vedremo dunque cosa sono le Stelle Doppie, quali strumenti sono necessari con pro e contro, gli ingrandimenti più idonei, cosa osservare e per concludere ho preparato un pdf con una lista di doppie assolutamente imperdibili e facilmente visibili da tutti i cieli.
    Una volta conclusa la guida avrete finalmente tutti i mezzi per partire alla ricerca di questi splendori colorati da aggiungere alla lista di tesori celesti da osservare ogni volta che potete.



    COSA SONO LE STELLE DOPPIE
    Sono stelle che ai nostri strumenti ottici appaiono molto vicine tra loro, una vicinanza che può trovare una spiegazione in due evidenze scientifiche diverse.
    Abbiamo infatti una tipologia di stelle doppie che sono effettivamente legate gravitazionalmente, ossia si trovano alla medesima distanza da noi osservatori e vengono definite più correttamente “Stelle Binarie”, proprio in virtù della loro natura.

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    Esempio di stella binaria

    E abbiamo Stelle Doppie che si presentano vicine nel cielo per un questione di prospettiva, si trovano quindi a distanza diversa una dall’altra dal nostro osservatorio amatoriale (spesso dal nostro balcone), appaiono vicine per semplice coincidenza e non esiste alcun legame gravitazionale tra di loro, per questo vengono definite “apparenti

    E’ decisamente vero che sono le Stelle Binarie, quelle legate gravitazionalmente, a destarci più stupore, sia per una questione di fascino, possiamo fantasticare ad essere li a bordo di una nave spaziale a sorvolare questi misteriosi sistemi, ma anche ad un aspetto più puramente scientifico: se le stelle sono alla stessa distanza abbiamo anche un buon confronto della loro luminosità assoluta, oltre che poterne studiare il variare della posizione mentre orbitano tra di loro.

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    La splendida Almaak è certamente una delle mie doppie preferite


    QUALI STRUMENTI SONO ADATTI AD OSSERVARE LE STELLE DOPPIE
    Ogni strumento va bene per osservare questi oggetti, addirittura ci sono stelle doppie anche alla portata di un normale binocolo.
    È indubbiamente vero però che alcuni schemi ottici sono più adatti di altri

    Rifrattori: sicuramente i più favoriti per osservare le stelle doppie, restituiscono immagini stellari assolutamente puntiformi senza la figura di diffrazione presente per esempio nei catadiottrici/riflettori.
    Non solo per una questione estetica e di naturalezza, ma anche per una più agevole separazione delle componenti. Il discorso è analogo per i rifrattori a corta focale, seppur spesso viene detto che ad alti ingrandimenti siano inutilizzabili, se ben collimati sono dei fantastici cacciatori di stelle doppie, a scapito però di una colorazione delle componenti non sempre fedele a causa del cromatismo.

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    Attraverso un rifrattore le stelle sono dei punti

    Riflettori: attraverso un telescopio a specchi le stelle ad alti ingrandimenti appaiono spesse e a spillo a causa dell’ostruzione e potrebbero andare a coprire una debole stella secondaria rendendo molto complesso individuarla. Il vantaggio è una resa cromatica gradevole ed affidabile.

    Catadiottrici: il discorso è analogo ai riflettori seppur la figura di diffrazione sia un poco più spessa ma concentrica. Anche su questi strumenti è ottima la resa cromatica e la loro predisposizione per gli alti ingrandimenti rende l’osservazione delle stelle doppie comoda e rilassante.

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    I catadiottrici come questo mak90 possono generare figure di diffrazione che confondono la stella compagna

    Stiamo parlando comunque di differenze minime che talvolta sono legate anche ai gusti personali; in qualsiasi caso, se avete più strumenti nel vostro armamentario astrofilo ora non avete dubbi su quale sia il più adatto.


    COME SI OSSERVANO LE STELLE DOPPIE
    A parte rari casi le Stelle Doppie richiedono alti ingrandimenti.
    Partendo da un minimo di 100x potremmo spingerci oltre il limite teorico del nostro strumento (quindi ad oltre 2,5 il diametro); il nostro compito infatti sarà risolvere, ossia separare, la componente primaria da quella secondaria (così sono chiamate la stella più luminosa e quella meno luminosa del sistema Doppio).
    Per fare ciò non dovremo andare a individuare dettagli fini, come per esempio sui pianeti, ed è per questo che potremmo spingerci oltre il limite teorico del nostro strumento.
    A questi ingrandimenti i nostri strumenti saranno spremuti al massimo, è necessario verificare in modo certosino la collimazione ed utilizzare oculari di qualità.
    Anche per questa ragione le stelle doppie sono un utile indice di qualità della nostra strumentazione.

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    La doppia doppia epsilon Lyrae è considerata un utile indicatore di buona qualità ottica

    Quando osserviamo una stella doppia un valore importantissimo da conoscere è la “distanza angolare” tra le componenti: avere dimestichezza con le distanze angolari ci aiuta ad avere un’idea di cosa ci troveremo al telescopio.
    Essendo questa guida per piccoli telescopi possiamo approssimare dicendo che:

    meno di 2,5”: Si tratta di Stelle Doppie molto strette, difficili e al limite dei nostri strumenti
    maggiore di 10”: Sono Stelle doppie facilmente osservabili e risolvibili
    I valori compresi tra questi due sono Stelle Doppie osservabili con media difficoltà.

    Purtroppo questo non è l’unico valore da considerare, infatti anche la luminosità delle due stelle è importante. Infatti una stella primaria molto luminosa potrebbe andare a sovrastare la secondaria, oppure la secondaria potrebbe essere una nana bianca con una luminosità molto debole e difficile da individuare.



    COSA OSSERVARE

    Una volta individuata la stella doppia con il nostro telescopio la prima sfida sarà risolvere le due stelle, fino a quando non visualizzeremo all’oculare le due stelle in modo distinto con almeno una sottile linea scura nel mezzo non avremo raggiunto l’obiettivo.
    La bellezza di questo tipo di osservazione risiede in primo luogo, e al primo impatto, dal cromatismo delle stelle che osserviamo, infatti le tonalità delle stelle sono variegate, dall’azzurro-bianco, all’arancione, al rosso, al giallo e a tutta una serie di sfumature che rende una doppia diversa dall’altra.
    Esploreremo esotici sistemi stellari in cui attorno a una gigante blu orbita una piccola stella rossa, oppure due stelle gialle praticamente uguali in luminosità e grandezza tanto da essere chiamate “occhi di gatto”: non c’è davvero limite alla straordinaria varietà del nostro universo!

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    Albireo è probabilmente la doppia più conosciuta a causa del suo ammaliante gioco cromatico

    Anche la luminosità gioca un ruolo importante nella colorazione delle stelle, una stella debole presenterà un colore molto tenue, le stelle azzurre andranno così a sbiadire verso al grigio, quelle rosse al color mattone: una vera impresa insomma riuscire a percepire questi deboli colori.
    In tutto questo discorso sarebbe da aprire una parentesi sui coni e i bastoncelli, le cellule del nostro occhio: i coni posti al centro della retina sono specializzati nella visione diretta e percepiscono i colori, i secondi, i bastoncelli si trovano nella periferia della retina e sono i responsabili di quello che chiamiamo “adattamento al buio”.
    E dunque, proprio i coni richiedono per “attivarsi” molta più luce rispetto ai bastoncelli, con il risultato che le stelle più deboli non emetteranno abbastanza fotoni per eccitare i coni rendendo difficile percepire un colore netto e distinto.
    Per tutte queste ragioni l’individuazione dei colori nelle stelle doppie l’adattamento al buio non è fondamentale, e potremo anche farne a meno.

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    In questa foto al microscopio vediamo i coni (i più corti) e i bastoncelli.
    I coni per attivarsi necessitano di 100 fotoni, ai bastoncelli ne basta uno solo...


    Un'altra sfida che spesso sfocia in concitate discussioni tra astrofili è riuscire a percepire le doppie più strette e difficili mettendo a dura prova non solo la strumentazione, ma anche le nostre capacità visive e soprattutto l’esperienza.
    Infatti una doppia estremamente difficile (es. Sirio) è visibile solo in condizioni di seeing ottimali ed adottando stratagemmi (filtri, maschere, diaframmii) atti a ridurre l’abbagliamento delle stelle.
    Se amate mettervi in gioco scoprirete interi cataloghi stellari con stelle via via più difficili, ma vi avverto: spesso la sfida è impossibile e non sempre otterrete risultati concreti.


    ELENCO DI STELLE DOPPIE PER PICCOLI TELESCOPI
    In occasione della guida ho preparato questo pdf con un elenco delle migliori doppie da osservare e una mia rappresentazione grafica, troverete anche alcune indicazioni sull'utilizzo nelle prime pagine.
    Vi basta cliccare sul pulsante qui sotto:
    :download:


    Guida alle costellazioni - Carte delle stelle doppie e variabili
    Se volete approfondire non dimenticatevi di scaricare le mappe delle stelle doppie di Roberto Mura che trovate qui sotto.
    :download:

    ______________________

    Anche questa guida termina qui, spero di avervi raccontato, almeno in parte, qualcosa di utile e che vi servirà per vivere la vostra avventura nello spazio interstellare in modo più avvincente e gratificante.
    Grazie per avermi seguito, buone osservazioni!


    Edited by Andrew189 - 9/10/2023, 06:55
     
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    Guida molto interessante e ben fatta. Complimenti . 👏
     
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    Ottima guida, bravo.
     
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    Vi ringrazio tantissimo :abbraccio:
     
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    Grazie, come sempre molto didattico
     
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